MaxTrip

Come realizzare un Home Studio

Online Learning Courses Designed For Real Life

Sempre più persone sono interessate a realizzare un home studio, se sei in questa pagina è perchè anche tu sei interessato a costruire il tuo personale spazio di lavoro.

Questo articolo è indicato a te, se rientri anche in una sola di queste descrizioni:

  • Scrivi musica tramite una DAW.
  • Produci musica tramite strumenti virtuali o librerie di campioni
  • Produci i tuoi brani utilizzando sample & loop.
  • Registri i tuoi brani o quelli di amici o clienti.
  • Fai la post produzione (editing, mixaggio, mastering) dei tuoi brani o dei tuoi amici o clienti.
  • Sei un videomaker
  • Sei uno speaker professionale e realizzi le registrazioni nel tuo studio (jingle, liner, spot)

Che tu sia un professionista o una persona alle prime armi, questa “guida” ti sarà utile per realizzare nel migliore dei modi il tuo home studio.

In base alle necessità sopra elencate è possibile realizzare l’area di lavoro più appropriata alle singole esigenze. 

La domanda che si pongono tutti è:

Quanto costa realizzare un home studio?

Domanda appropriata alla quale è difficile rispondere. Per realizzare uno studio si più spendere da diverse centinaia di euro, a spese che oltrepassano ampiamente i 100.000€.

Pensate che potete acquistare un microfono per cifre inferiori ai 100€ ma spendere anche oltre 11.000€ per il famigerato Tele­funken U-47, ecco perchè rimane complicato definire un costo di realizzazione per uno studio.

La cosa più opportuna è quella di definire un budget iniziale e far ruotare le scelte dei componenti attorno alla cifra prestabilita.

Il computer

Anche qui il tema è vasto e complicato, basti pensare alla scelta tra Pc o Mac. L’unica certezza è che stiamo parlando di vere e proprie workstation, ovvero macchine costruite per svolgere compiti specifici che richiedono molta potenza di calcolo.

Personalmente sono oltre vent’anni che utilizzo entrambe i sistemi operativi e dire che uno è migliore dell’altro secondo è un errore. Sicuramente in base alle esigenze può risultare più comodo un sistema operativo rispetto ad un altro. 

Ad esempio per quanto riguarda l’editing audio di tracce anche molto lunghe mi sono sempre trovato meglio con il pc, ma non per quanto riguarda la registrazione (ho visto pc performanti andare in sofferenza di CPU e RAM), mentre per i montaggi in multitraccia (e relativo utilizzo di rack di effetti e vst) mi sono sempre trovato meglio con il mac. Diverso invece è il discorso per quanto riguarda il video editing, che tira in ballo anche l’utilizzo di schede video che risultano più performanti sul pc (eccezione a parte per il Mac Pro).

Per quanto riguarda il prezzo, anche qui si va dai circa 1.000€ per un pc medio ai 6.599€ di un Mac Pro base, come sempre la scelta varia in base alle esigenze. 

Considerando la variabile dei prezzi per tutti i componenti di un home studio, proseguite la lettura per sapere qual’è il costo medio di realizzazione.

La DAW

Una volta scelta la macchina più idonea alle vostre esigenze, non resta che scegliere la DAW.

DAW ovvero Digital Audio Workstation, è il main software che utilizzerete per il vostro lavoro, ad esempio Cubase, Logic Pro, Pro Tools, Ableton Live ecc…

Quelli sopra elencati, sono tutti software che serviranno per lavorare con l’audio e la musica. E’ fondamentale avere una DAW ma non tutti devono avere la stessa. In base al lavoro da eseguire sceglierete il software più idoneo.

Siete amanti della musica elettronica? meglio puntare su Ableton Live. 

Dovete eseguire un mix complicato? meglio orientarsi su Pro Tools o Logic Pro.

Di software ce ne sono un’infinità, anche di gratuiti ma come sempre dipende da che tipo di lavoro dovete eseguire.

Ci sono speaker che riescono a lavorare bene con Audacity (software per l’editing audio multitraccia e multipiattaforma, distribuito sotto la GNU General Public License) noto per essere free ed open source, molti altri studi o professionisti si trovano bene a lavorare con Adobe Creative Suite, programmi ottimi ma non sempre adatti ad un uso professionale, nel caso specifico, possiamo dire che si trova una certa comodità nel lavorare con questa suite perchè si possono esportare i progetti e riaprirli dai clienti, proprio perché spesso e volentieri dispongono della suite Adobe. La suite completa consiste in Photoshop, Illustrator, InDesign, Premiere Pro, After Effects, Lightroom, Audition e molti altri software.

La scheda audio

Elemento fondamentale del vostro desk è la scheda audio

Escludendo a priori le schede interne dei vostri pc, mac o portatili, dovete acquistarne una nuova, nella maggior parte delle volte esterna ma ne esistono anche di interne. La scheda oltre che riprodurre l’audio in uscita verso i vostri monitor, vi consentirà di collegarci microfoni, strumenti elettronici o tastiere MIDI. Come sempre i prezzi variano molto, ma spendendo circa un centinaio di euro, già si è in grado di registrare uno o due ingressi con una qualità discreta, ovviamente aumentando la qualità, aumenteranno anche i prezzi. Cosa fondamentale in una scheda audio, è quella di controllare che tipo di pre microfonici montano.

Le Cuffie

Le cuffie sono un elemento fondamentale sul vostro desk. I costi variano molto, ma con una spesa di circa 200€ si riesce ad acquistare un paio di cuffie professionali che vi consentirà di produrre i vostri mix con fedeltà e accuratezza, evitando spesso gli errori che si fanno, producendo i vostri mix sui monitor nearfield.

Se nello studio fai produzione o post produzione il consiglio è quello di acquistare una cuffia aperta o semi aperta, se invece vuoi registrare musica, tieni in considerazione di acquistare delle cuffie chiuse. 

Le cuffie di riferimento spesso e volentieri sono le Beyerdynamic:

  • DT 770 PRO (Cuffie chiuse, ottime come cuffie monitor, possibile scelta tra 32, 80 e 250 ohms)
  • DT 880 PRO (Cuffia semi aperta, ottima per mixing, mastering ed editing, 250 ohms)
  • DT 990 PRO (Cuffia aperta, ideale per mixing, mastering ed editing, 250 ohms)

Le Casse Monitor 

Anche se in home studio, una buona coppia di monitor sono sempre indispensabili. Se utilizzate in maniera corretta, i risultati che si riescono ad ottenere rispetto ad un mix in cuffia, sono decisamente superiori.

In questo caso i fattori da tenere in considerazione sono veramente molti e di diversa entità, inclusi fattori fisici e psico-fisici.

Se riuscite a fare un mix che suona bene sui monitor, state pur certi che suonerà bene in cuffia, cosa non garantita al contrario.

Per la scelta dei monitor entra in gioco il fattore orecchio, ogni tecnico ha delle  preferenze in base a ciò che si sta lavorando, speakerato, musica, musica elettronica…

Nel primo caso, ovvero quello dell’editing audio, io mi sono sempre trovato bene con le Yamaha, serie HS. Ah oggi ci sono principalmente tre modelli le HS5 (entry level), HS7 e HS8 (le più grandi della serie), qui la scelta dovete effettuarla in base al budget, potete iniziare dalle HS5 per poi salire alle HS8 che sicuramente hanno un suono più corposo e completo e sono anche più generose nelle dimensioni. Personalmente lavoro con le Yamaha perchè hanno un suono flat, non è enfatizzata alcuna frequenza e secondo la mia esperienza hanno un ottimo rendimento nell’editing audio.

Diverso è il discorso se create musica elettronica, a quel punto il mio consiglio ricade sulle KRK, hanno un suono decisamente più corposo ed enfatizza bene tutte le sonorità elettroniche, consiglio le serie ROKIT e la V SERIES.

Se invece le vostre produzioni sono di tutt’altro tenore allora vi consiglio di salire decisamente di livello e puntare a dei monitor di qualità più elevata, a questo punto vi consiglio di puntare alle ADAM (scelta che condivido in pieno) o alle NEUMANN.

Vi sono molte marche per scegliere i vostri monitor, i miei sono solamente alcuni consigli in base al mio orecchio, ma sono monito tra i più utilizzati.

I Microfoni

Il microfono dovrebbe essere il primo elemento ad entrare nel vostro studio, che sia a scopo lavorativo o che vada ad integrare la vostra postazione pc/mac per delle call di alta qualità.

Ci sono diversi tipi di microfoni, dinamici, a condensatore, a nastro, ma poi troverete un articolo approfondito che vi parlerà proprio dei microfoni.

In questo articolo mi limito a darvi qualche consiglio superficiale sulla scelta di una gamma base di microfoni.

Sicuramente utile a diversi scopi, nel vostro studio non deve mancare un microfono a gelato dinamico come lo storico SHURE SM58, se nella vita hai sentito qualcuno cantare o parlare dal vivo in un microfono, è molto probabile che si trattasse di un SM58. Rockstar. Idoli del pop. Comici. Presidenti. Papi. Attraverso la sua iconica griglia sono passate, per generazioni, parole e note che hanno fatto la storia.

Poi c’è un secondo storico microfono, personalmente il mio preferito e quello che utilizzo di più in assoluto, lo SHURE SM7B, che si tratti di tempo libero, broadcasting, uso professionale, podcasts o registrazione in studio, questo potente microfono dinamico offre sempre una voce fluida e calda. L’SM7B cattura e migliora i minimi dettagli della voce umana. Un’icona dell’audio. In alcuni casi necessita di un piccolo boost per aumentare il livello di uscita, ma ha una qualità eccellente.

Nella mia attrezzatura figura anche un ASTON SPIRIT, un microfono ad alte prestazioni con pattern commutabile, che utilizza una capsula da 1″ in oro evaporato. Un selettore presente sul corpo del microfono seleziona i pattern polari Omni, Cardioide o Figura-a-otto. È sufficientemente versatile da poter essere utilizzato con la maggior parte degli strumenti ed eccelle nella ripresa di chitarra acustica e voce. La capsula selezionata dal comitato Aston 33 si abbina ad una circuitazione con trasformatori bilanciati di alta qualità, facendo uso solo dei migliori componenti.

Il modello Spirit è progettato per restituire una meravigliosa sonorità aperta, con armoniche brillanti. Questo microfono, estremamente accurato, permette registrazioni sorprendentemente naturali e trasparenti, catturando tutti i dettagli nella gamma alta ma senza la durezza che alcuni microfoni a condensatore sembrano aggiungere.

Dispongo anche di altri microfoni che non sto qui ad elencare, ma sicuramente in base al lavoro da svolgere c’è un microfono da scegliere, specialmente quando si tratta di microfonare gli strumenti musicali, in particolar modo la batteria e i fiati.

Come detto in precedenza io lavoro con i primi microfoni che vi ho descritto e mi trovo particolarmente bene, considerando anche il prezzo “contenuto”.

Spesso al microfono viene associato un preamplificatore, si utilizza quando si vuole eccedere nella qualità delle registrazioni e ottenere un audio più caldo e definito, personalmente consiglio l’acquisto solo se si punta su modelli di qualità elevata, qui i prezzi salgono parecchio, proprio come la qualità.

Il Mixer

Molti home studio non dispongono di un mixer, dipende sempre da cosa si vuole produrre. Se i canali che dovete registrare contemporaneamente sono pochi, potete accontentarvi della scheda audio, se volete registrare l’audio per un podcast a più voci, vi consiglio senza pensarci due volte il RØDECaster Pro, 4 canali ad alta qualità possono alimentare microfoni a condensatore da studio o essere utilizzati con normali microfoni dinamici. 

Potrai connettere in modo agevole il tuo microfono e quelli dei tuoi ospiti con la regolazione automatica dei livelli e la registrazione con la pressione di un solo tocco su scheda microSD. RØDECaster Pro è talmente immediato che potrai registrare il tuo primo Podcast pochi minuti dopo averlo estratto dalla confezione. 

Vuoi intervistare un ospite a distanza? Basta connettere il tuo telefono a RØDECaster Pro via Bluetooth o tramite un cavo TRRS. RØDECaster Pro fornisce automaticamente audio “mix-minus” per evitare che chi chiama senta l’eco della propria voce, senza dover acquistare costosi dispositivi aggiuntivi. Le interviste telefoniche non hanno mai avuto un suono così cristallino!

Se invece lo studio deve ospitare sessioni di registrazioni in presa diretta di più strumenti e voci, allora meglio scegliere un buon mixer, io mi orienterei verso una soluzione digitale, così da eliminare molti problemi presenti negli analogici, ovviamente mi riferisco ad analogici di bassa fascia non di prodotti top.

Il sogno spesso proibito di ogni tecnico audio rimane un banco SSL.

Per completare lo studio, potete scegliere altri “accessori” che vi faciliteranno il lavoro, come ad esempio i controller DAW, che saranno l’interfaccia che vi consentirà una gestione rapida e professionale del vostro software preferito.

Molto importante è anche la scelta giusta della scrivania, che potete fare nella maniera più corretta dopo aver scelto l’hardware da mettere nel vostro studio, così da avere un posto per ogni componente, negli studi più completi spesso si inseriscono anche dei mobiletti a rack per sistemare molti hardware outboard.

Tutta la cavetteria che meriterebbe un articolo a parte, ma non escludo ci sia.

Dulcis in fundo, la stanza! La cosa più importante è proprio l’ambiente che ospita il vostro studio. Questa sezione merita veramente un capitolo a parte che vi pone di fronte a tutti i problemi che vanno affrontati quando si vuole realizzare un ottimo studio. Gli aspetti da analizzare sono molti, a partire dalle dimensioni e dalla forma della stanza, per finire ai materiali della stanza stessa (materiale e spessore dei muri, pavimenti, finestre…) tutti elementi fondamentali per scegliere i materiali corretti per la giusta correzione acustica dell’ambiente. 

In conclusione, posso dire che un home studio di media fattura, si può realizzare con una spesa di circa 5.000€ escluso il trattamento acustico. Il prezzo è stato calcolato su una scelta dei prodotti di qualità medio-alta.

Spero che questa “guida” possa esserti stata utile per chiarire alcuni aspetti fondamentali nella realizzazione di un home studio. 

Se la trovi utile ed interessante, condividila con i tuoi amici!

Share:

Torna in alto